EVA KOŤÁTKOVÁ: Il cuore di una giraffa in cattività è dodici chili più leggero
Curatrice: Hana Janečková
In collaborazione con Himali Singh Soin, David Soin Tappeser (Hylozoic / Desires), Gesturing Towards Decolonial Futures e gruppi di bambini e persone anziane
Commissario: Michal Novotný, National Gallery Prague
La storia di Lenka la giraffa ha dato il via al progetto collaborativo dell'artista ceca Eva Koťátková. Il progetto è curato da Hana Janečková e realizzato in collaborazione con Himali Singh Soin, David Soin Tappeser (Hylozoic/ Desires), Gesturing Towards Decolonial Futures e gruppi di bambini ed anziani. Il commissario della rappresentazione ceca alla 60ª Biennale d'Arte di Venezia è Michal Novotný, direttore della Collezione d'arte dopo il 1945 alla Galleria Nazionale di Praga.
Lenka fu catturata in Kenya nel 1954 e trasportata allo Zoo di Praga, dove divenne la prima giraffa cecoslovacca. Sopravvisse solo due anni in cattività, dopo la sua morte il suo corpo fu donato al Museo Nazionale di Praga, dove fu esposto come semplice artefatto museale fino al 2000.
Il progetto collaborativo di Eva Koťátková per la rappresentazione della Repubblica Ceca alla 60ª Biennale di Venezia ripensa la storia di Lenka come un incontro poetico e fisico per il pubblico, i collaboratori invitati e l'artista, ma anche come un luogo di intervento critico nei rapporti tra istituzioni e il mondo naturale.
Il progetto si propone di interrogare le gerarchie, la violenza e le pratiche estrattive incorporate nel modo in cui incontriamo, osserviamo e impariamo sugli animali, suggerendo modalità diverse di coinvolgimento in cui la cura, l'immaginazione e le emozioni sono altrettanto importanti della narrazione storica. Accanto alla collaborazione con gli artisti e compositori Himali Singh Soin e David Soin Tappeser (Hylozoic/Desires), la storia di Lenka è interpretata anche da bambini, educatori ed anziani, i cui contemporanei erano i compagni di Lenka, e l'installazione è concepita come un corpo collettivo che permette molteplici forme di racconto delle storie. Con il contributo del collettivo Gesturing Towards Decolonial Futures, "Il cuore di una giraffa..." crea uno spazio in cui l’appartenenza può essere formata attraverso le emozioni, il tocco e le relazioni ecologiche, invece che attraverso le nozioni fisse di identità e nazione.
Il progetto è curato da Hana Janečková, docente di Arte Contemporanea presso l'Accademia di Belle Arti di Praga. "È stato un onore lavorare con Eva Kot'átková e portare la sua interpretazione artistica di un soggetto recente e altamente rilevante come la storia di Lenka all'attenzione di un pubblico internazionale. Sono soprattutto entusiasta delle collaborazioni e delle prospettive aperte che il progetto ha adottato."
Eva Koťátková
Eva Koťátková è un'artista ceca di grande importanza, che si è occupata di modelli educativi alternativi, partecipazione fisica e di come ci relazioniamo con il mondo naturale attraverso una pratica istituzionale critica nell'ambito dell'arte contemporanea. Dall'inizio della sua carriera, Koťátková ha creato un'importante e complessa opera, sia come artista, educatrice e attivista, attingendo a giochi, memorie personali e fisiche, un'immaginazione radicale orientata al futuro, utopie sociali e pratiche di cura per chiedere cosa potrebbe costituire un mondo migliore. Ha co-fondato l'Istituto per l'Ansia e la rivista "Krunýř (The Shell)", ed è coinvolta in diversi progetti educativi come la "School of Imagination" e "Futuropolis".
Le sue mostre personali si sono tenute al Nottingham Contemporary (2023); Arter (Istanbul, 2023); National Gallery Prague e CAPC Bordeaux (entrambe nel 2022), Kunstverein Hamburg (2018); Pirelli Hangar Bicocca (Milano, 2018); Belvedere 21 (Vienna, 2017); Centre d'art contemporain (Pougues-les-Eaux, 2016), tra le altre. Recentemente, ha presentato il suo lavoro al Metropolitan Museum of Art (2018), alla 16ª Biennale di Istanbul (2019) e a documenta fifteen (2022).
Hana Janečková
Hana Janečková è una ricercatrice e curatrice che si interessa delle politiche del corpo, dell'ecologia, del curating critico e del femminismo decoloniale nell'arte recente e contemporanea. È assistente professore di arte contemporanea all'Accademia delle belle arti di Praga (AVU). È stata una Fulbright-Masaryk Scholar alla Rutgers University e al Brooklyn Museum (2021-2022). I suoi progetti recenti includono "Natural Red in Tooth and Claw" (Tranzit SK, 2023), i monografici collettivi "Animal Touch" (ArtMap 2021, a c. di., con Eva Kot’átková) e "Multilogues on the Now" (2022), "Radicalizing Care: Feminist and Queer Activism in Curating" (Accademia di belle arti di Vienna, 2021) e "Diagnosis, Artalk Revue" (2018, a c. di.). La sua prima monografia "Feminist Alliances and Politics of the Body" è in pubblicazione.
Michal Novotný
Michal Novotný è Direttore della Collezione d'arte dopo il 1945 alla Galleria Nazionale di Praga e commissario del Padiglione ceco alla Biennale di Venezia del 2024. Insegna all'Accademia delle arti, dell'architettura e del design di Praga. La sua ricerca si concentra sull'identità dell'arte dell'Europa Centrale e Orientale e su come la nozione di qualità nell'arte viene costruita in relazione alle condizioni materiali della sua produzione e delle sue mostre. I suoi progetti recenti includono una nuova espozizione “1939-2021: End of the Black-and-White Era” (con Eva Skopalová e Adéla Janíčková, Galleria Nazionale di Praga, 2023), la collaborazione con il Center Pompidou per il festival MOVE (Galleria Nazionale di Praga, Center Pompidou, Paris 2022) e "Post-Digital Intimacy" (Galleria Nazionale di Praga, 2021).
Hylozoic/Desires
(Himali Singh Soin & David Soin Tappeser) è un duo di performance multimediale che combina la poesia sperimentale e musica originale per evocare futuri speculativi alla Borges. H/D aspirano ad un etere ontologico piatto in cui tutte le forme di vita - pietra, spirito, macchina o umana - sono uguali. Himali Singh Soin è una scrittrice e artista basata a Londra e Delhi. Usa metafore dello spazio esterno e dell'ambiente naturale per costruire cosmologie immaginarie di interferenze e intrecci. David Soin Tappeser è un batterista, compositore e artista delle performance che vive tra Londra e New Delhi. La sua pratica ruota attorno alle idee di tempo, interdipendenza e alterità. Le sue performance e composizioni usano il ritmo per codificare, manipolare e decomporre le percezioni lineari del tempo.
Gesturing Towards Decolonial Futures
(GTDF) rappresenta uno spazio di lavoro in cui ricercatori, artisti, educatori, studenti, attivisti per la giustizia sociale e ambientale e custodi del sapere ancestrale/indigeno possono collaborare per creare e partecipare a sperimentazioni di ricerca, artistiche, pedagogiche e di mappatura visiva nell'ambito dell'istruzione.
Con il supporto di:
Ministero della Cultura della Repubblica Ceca
Piano Nazionale di Ripresa
Unione Europea
Photo and Illustrations by: Aleksandra Vajd, Eva Koťátková